La castrazione del gatto - pro e contro

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Il tema della castrazione è un tema delicato. Bisogna proprio farla o si può farne a meno? Di seguito ti forniamo alcune informazioni al riguardo.

CASTRAZIONE O STERILIZZAZIONE?

La castrazione o orchiectomia rende sterile l’animale e impedisce definitivamente l’ulteriore produzione di ormoni. Questo avviene rimuovendo chirurgicamente le gonadi, ossia i testicoli del gatto maschio e le ovaie nella femmina. La più consigliata poiché, al giorno d’oggi, è poco invasiva e sicura.

Anche con la sterilizzazione si esclude la possibilità di fecondazione, ma senza sopprimere la produzione ormonale. I testicoli e le ovaie rimangono al loro posto e il sistema endocrino rimane intatto, per cui il gatto maschio continuerà a marcare il territorio e a condurre lotte per difenderlo e la gatta femmina continuerà ad andare in calore. Questa pratica è sconsigliata poiché non risolve i problemi comportamentali del gatto

COME SI COMPORTA IL GATTO?

I gatti non castrati marcano il territorio sia in casa sia fuori spruzzando urina il cui odore è molto forte e persistente. Nelle loro peregrinazioni, alla ricerca di una gatta in calore, percorrono grandi distanze, per cui spesso si perdono e incorrono in infortuni, anche mortali, nel traffico stradale e ferroviario. Inoltre, ingaggiano combattimenti con altri gatti con conseguenti ferite, ascessi e infezioni che possono causare malattie letali. La castrazione riduce gli impulsi aggressivi del gatto, e dunque la probabilità che riporti lesioni da combattimento, e lo rende anche più coccolone, tranquillo e soddisfatto.

COME SI COMPORTA LA GATTA?

Contrariamente all’opinione comune, non è meglio far fare una cucciolata alla gatta prima di sterilizzarla. Nelle gatte con prole le infezioni dell’utero si verificano molto più frequentemente. Nel nostro paese, di solito, viene effettuato la sterilizzazione verso il 6°- 7° mese e, comunque, prima del primo ciclo estrale. La scelta dell’età per procedere alla sterilizzazione potrebbe essere influenzata anche dalla stagione, la gatta è stimolata ad andare in calore dal “fotoperiodismo positivo”, le giornate con maggior numero di ore di luce possono stimolare l’attività ovarica, pertanto se i 6 mesi di età sono raggiunti all’inizio della primavera o durante la primavera è bene anticipare la sterilizzazione ai 5 mesi di età.

La gatta che vive in casa, raggiunta l’età fertile, ha cicli estrali molto ravvicinati che possono renderla poco gestibile dal punto di vista comportamentale, a causa della natura delle sue manifestazioni estrali piuttosto eclatanti se confrontate con quelle della cagna.

A maggior ragione, se ha accesso all’esterno, avrebbe possibilità di accoppiarsi a ogni ciclo estrale, con continue gravidanze indesiderate, in quanto peculiarità della specie felina è l’ovulazione indotta dal coito.

Va da sé che, se la gatta avrà la possibilità di accoppiamenti ripetuti, difficilmente non subentrerà gravidanza.

Inoltre, nella specie felina gli ormoni ovarici inducono, nel tempo una predisposizione al tumore mammario maligno, in una percentuale superiore rispetto all’incidenza nella femmina di cane.

Una gatta in calore miagola ed emette suoni in continuazione ed attira sulla porta di casa gatti maschi che marcano il territorio. Impedire alla gatta di uscire per evitare un accoppiamento risulta traumatico per l’animale e nel caso in cui trovasse comunque il modo di uscire, la conseguenza sarebbe una gravidanza indesiderata che comporta un’ingente mole di lavoro. Inoltre, non è sempre facile trovare una buona sistemazione per i cuccioli. La castrazione contribuisce a rendere la tua gatta più casalinga e più affettuosa.

 

PRIMA E DOPO L’OPERAZIONE

Sia il gatto maschio che la femmina possono essere castrati dall’età di sei mesi. L’operazione consiste nella rimozione di entrambi i testicoli del gatto maschio e delle ovaie della femmina. Dopo l’intervento, l’animale può riprendere a mangiare non appena si sente di nuovo bene. Dopo l’anestesia, il gatto riacquista la sua normale coordinazione all’incirca nel giro di una giornata. Fino ad allora presta attenzione che non si arrampichi a grandi altezze, poiché corre il rischio di cadere, ed evita di farlo uscire di casa per alcuni giorni. Fai in modo di offrirgli un ambiente tranquillo e impediscigli di compiere movimenti bruschi e di leccare e mordicchiare la sutura (eventualmente un body per gatti risulta meno fastidioso di un collare elisabettiano). Il tuo veterinario ti dirà come prenderti cura dell’animale dopo l’intervento e se è necessario rimuovere i punti di sutura o se questi vengono riassorbiti naturalmente. La ferita va tenuta sotto osservazione e in caso di dubbi è bene consultare il veterinario. Generalmente i gatti superano l’intervento di castrazione senza problemi.

Se l’animale ha sufficiente possibilità di muoversi e mantenersi in forma nelle scorribande fuori casa o giocando tra le mura domestiche, il rischio di sovrappeso è ridotto.

UN IMMENSO NUMERO DI GATTINI INDESIDERATI

Ogni anno milioni di gatti adulti e cuccioli vengono soppressi perché indesiderati. A meno che tu non decida di mettere su un allevamento a livello professionale, decidendo di castrare il tuo animale dai prova di impegno e responsabilità. Una gatta non castrata può partorire fino a tre volte all’anno fino a sei cuccioli per cucciolata.

Se hai altre domande, rivolgiti al tuo veterinario o all’allevatore.

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